Le polpette di pane si facevano tanti anni fa, quando c’era la miseria e se avanzava del pane e diventava secco si studiava il modo per utilizzarlo senza buttarlo. Il pane veniva ammollato nell’acqua e poi strizzato e sbriciolato. Si univa ad uova e formaggio grattato aggiungendovi un battuto di prezzemolo, aglio, timo, sale, pepe e qualche noce tritata e del peperoncino “a piacere “. Si mescolava il tutto con le mani e si facevano delle polpette. Si passavano nella farina e si friggevano in olio extravergine di oliva. Quando erano cotte si mettevano a scolare sopra la carta gialla. Si mangiavano calde, oppure si cuocevano in un sugo di pomodoro (così veniva più quantità di cibo e ci mangiavano più persone). Si faceva soffriggere cipolla, sedano e carota tritati e poi si aggiungeva il pomodoro a pezzi. Quando il pomodoro era sfatto, si metteva il basilico spezzato con le mani. Si schiacciava il pomodoro con una forchetta e, se era poco liquido, si allungava con acqua e si aggiustava di sale. Si mettevano le polpette a bollire piano, girandole. Si poteva aggiungere del limone grattato. E per avere un sugo più cremoso, prendete un pezzetto di burro, passatelo nella farina, mettetelo nelle polpette, lasciate cuocere un minuto e servite in tavola in un vassoio con una spolverata di prezzemolo.