Questa è una specialità toscana che una volta veniva fatta in famiglia. Oggi la trovate in pizzeria, il più delle volte fredda, perché la gente non ha tempo di aspettare che sia sfornata al momento. La cecìna è buona servita calda dentro alla focaccia, anch’essa calda. A Livorno viene chiamata, semplicemente, “la torta” (i livornesi non sopportano il termine “cecìna”, che è tipico dei pisani e dei lucchesi). Viene mangiata da sola, ma, più spesso, dentro a delle focaccine rotonde oppure, meglio ancora, dentro uno sfilatino che, i livornesi, chiamano “pan francese”. Sempre con abbondante pepe. Quando viene mangiata insieme alla focaccina o al pane, diventa il “cinque e cinque”, a ricordare il tempo in cui costava 5 centesimi di pane e 5 centesimi di torta. La bevanda classica che, a Livorno, accompagna questa specialità è la spuma bionda.
Ingredienti
200 gr di farina di ceci setacciata.
750 ml di acqua.
3 cucchiai d’olio + q. b. per ungere la teglia.
8 gr di sale fino.
Pepe, a spolverare.
Preparazione
La preparazione corretta comincia la sera prima. Mettete la farina di ceci in un contenitore e cominciate ad aggiungere l’acqua, poco alla volta, poi l’olio ed il sale, mescolando bene, senza formare grumi. Mettete il contenitore al fresco e, la mattina dopo, togliete la schiumina che si sarà formata durante la notte. Prendete una teglia da pizza, cioè larga e bassa, e mettetela a scaldare in forno. Togliete la teglia dal forno, facendo attenzione a non bruciarvi. Versateci sopra l’olio e, poi, la pastella (dopo averla girata con un mestolo) a formare uno strato alto circa mezzo centimetro. Infornate a 220 gradi per 30 minuti. La cecina sarà cotta quando lo strato superficiale sarà diventato bello dorato. Controllate la cottura perché, questa, dipende sempre dal vostro forno. Prima di servirla, metteteci un filo d’olio extravergine di oliva ed una bella macinata di pepe.